Riprendo il discorso già cominciato nell'ultimo post dove ho voluto di proposito toccare l'argomento problemi, perché molto richiesto e ricercato nel web.
Come anticipato nessuno vorrebbe avere problemi. Questo perché i problemi ci fanno star male e ci fanno soffrire tanto.
Ma è proprio così?
No, non è proprio così. Non tutti soffrono quando hanno problemi. Anzi, ci sono persone che vedono i problemi come delle sfide e godono nell'averli, e se non vivono quotidianamente problemi stanno male e ne vanno alla ricerca.
Apro una parentesi: sono quelle persone che hanno il 10 in numerologia. Per i curiosi sto parlando del 10 dei Tarocchi Marsigliesi, ovvero la Ruota della fortuna. Ma di questo ne parlerò più avanti, magari scrivendo un articolo apposito.
Ritorniamo ai problemi. Dicevo appunto che è uno dei problemi (qui parlo davvero di problemi nel vero senso della parola, cioè un qualcosa che ci impedisce di ottenere un beneficio, un ostacolo)
è quello di non riconoscere il vero tesoro nascosto, il lato positivo, l'insegnamento celato.
Ma da cosa?
Dalla sensazione di difficoltà che proviamo, da un malessere, e la maggior parte dalle volte, da un vero e proprio dolore.
E qui dobbiamo fare un piccolo salto di paradigma.
Ogni volta che ci troviamo a dover affrontare qualcosa di nuovo, qualcosa che non abbiamo mai fatto, o provato prima, proviamo dolore: ansia, stress, timidezza, vergogna, paura...
Questo avviene tutte le volte che facciamo qualcosa di diverso, di difficile, quando pensiamo che di non riuscire o di non poter fare.
Ma questo, oltre che a portare dolore, porta con sè un'altro significato nascosto: crescita.
Sì perché si cresce solo quando facciamo qualcosa che va al di là di ciò che abbiamo sempre fatto, come quando solleviamo l'asticella per superarci.
Perciò il consiglio che ti do è:
"Ogni volta che senti dolore pensa che stai crescendo;
stai imparando qualcosa di nuovo."
L'altra cosa riguarda qualità dei problemi.
Un altro comportamento che ho visto nella stragrande maggioranza delle persone è il non avere una meta chiara, un obiettivo, o una serie di obiettivi, una destinazione, un punto di arrivo.
Cosa accade: se una persona non ha chiaro che cosa vuole dalla sua vita andrà incontro circostanze ed eventi che non si adattano al suo volere.
Questo succede perché l'universo lo vuole riportare in carreggiata.
E come lo fa?
Ponendogli di fronte tutte situazioni che lo porteranno ad evitarle o a sviluppare i talenti necessari per affrontarle.
Tutto questo quando si vive reagendo alla vita.
Cosa accade invece quando siamo proattivi? Cioè, quando sappiamo davvero cosa vogliamo?
Innanzitutto la cosa più importante dall'avere una meta chiara, una missione di vita (se vogliamo dargli questo significato), è che possiamo prepararci. Sì, possiamo già sapere quali sono le competenze richieste, cosa dobbiamo saper fare e quali sono le risorse necessarie per arrivare dove vogliamo arrivare, e quali strumenti occorrono per arrivarci.
Possiamo pianificarlo sia per azioni che per tempi.
A quel punto sarà difficile non riuscire a raggiungere la nostra meta.
Altra cosa importante, si attiverà un potere enorme capace di farci raggiungere e ottenere qualsiasi cosa: Il potere della focalizzazione. Di questo vorrei approfondire in un prossimo articolo.
Come ultima cosa: se affrontiamo i problemi anziché evitarli, non solo evitiamo di provare tutti quegli stati spiacevoli, depotenzianti, e a volte, è proprio il caso di dirlo: "terribili", ma pian piano, problema dopo problema, sviluppiamo le nostre capacità di problem solving, facciamo più esperienze e automaticamente, senza neanche accorgecene, ci si presentano infinite opportunità che saranno correlate alla nostra focalizzazione.
Spero di averti aiutato un pochino, non solo a far chiarezza sul perché molte volte ci sentiamo vittime delle circostanze, ma soprattutto a cosa fare per cambiare.
Ti lascio come sempre una frase di chiusura.
"La causa fondamentale del problema è
che nel mondo moderno gli stupidi sono arroganti,
mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi."
(Bertrand Russell)
(Bertrand Russell)
Mi piacerebbe sentire il tuo parere a riguardo, non esitare.
Scrivi pure sotto il tuo commento.
A presto
Piergiorgio Carlini