La meditazione dinamica

Meditazione Dinamica P.Carlini BLOG 2018

La meditazione sta diventando, per tutti noi, una vera e propria necessità.

Per rendersene conto è sufficiente affacciarsi dal balcone e guardare le dinamiche di una strada molto trafficata oppure basterebbe guardare come si muovono le persone e come interagiscono tra di loro in un supermercato...O in treno...o nella metropolitana.

Il bisogno urgente di fare meditazione è così evidente che ci sentiamo in dovere di proporvene un’altra forma. 


Abbiamo già scritto diversi articoli in proposito, riguardo la
Mindfulness, e tanti altri ne scriveremo ed infatti ci sono diversi modi di meditare e la storia antica ci racconta di continue ricerche per sviluppare nuove tecniche di meditazione.


In tutto il mondo si è sempre meditato e cercato di trovare modalità più adatte per favorire la diffusione di questa pratica e le forme meditative sono estremamente importanti in tutte le religioni, anche nella tradizione cristiana! 

Ad esempio, è noto che anche la ripetizione ossessiva delle litanie e dei rosari porti il fedele a respirare in una certa maniera e con la ripetizione continua degli stessi suoni, proprio come capita nella meditazione buddhista, la mente inizia a staccarsi dal flusso dei pensieri razionali.

Insomma la storia del mondo e delle religioni sembra suggerirci soltanto una cosa: meditate!

Nel mondo di oggi è estremamente difficile trovare del tempo da dedicare a sé stessi ma, come dicevamo poco fa, è oramai diventato quasi obbligatorio: i rapporti interpersonali sembrano diventati “robotici” e le persone si muovono oramai come “zombie” con la faccia curva sul loro telefonino.

Solo pochissimi sembrano in grado di guidare le proprie emozioni e i propri sentimenti, gli altri sembrano solo subirli ed è per questo che è necessario riprendere il controllo di se stessi.

Uno dei metodi più diffusi, e che sembra molto adatto ai nostri tempi, è la meditazione Dinamicafare meditazione mentre si è in mezzo agli altri? Senza isolarsi in una camera silenziosa? Sfruttando i movimenti del corpo e senza mantenere a lungo delle posizioni scomode?

Sì, è possibile!

Questo tipo di meditazione si sviluppa in cinque stadi differenti dove, innanzitutto, è bene preparare l’ambiente che ci circonda assicurandoci di avere uno spazio comodo, libero nel quale potersi muovere senza troppe complicazioni.

Sarebbe cosa buona avere a disposizione anche un cuscino.

Si consiglia vivamente di iniziare questo tipo di meditazione a stomaco vuoto ed è necessario isolarsi, tenendo gli occhi chiusi o meglio ancora con una mascherina per gli occhi.

Questo tipo di meditazione è ancora più efficace se svolta insieme ad altri, ma bisogna comunque ricordarsi che la meditazione, in generale, è un’esperienza prima di tutto individuale e quindi bisogna tenere gli occhi chiusi, o bendati, per tutta la durata della pratica.

Indossate abiti comodi e fate sparire bracciali, collane, orecchini, occhiali… meglio sarebbe eseguire il tutto a piedi nudi. Se proprio non riuscite, indossate solo calzini. 




E...siamo quasi pronti e ricordatevi, prima di iniziare, soffiarvi bene il naso!

Nella prima parte della meditazione, che chiameremo “primo stadio”, ci sarà una musica piuttosto ritmata. La durata di questa fase è di dieci minuti dove bisogna respirare forte e veloce dal naso e concentrarsi sull'espirazione, cioè su quando lasciamo uscire l’aria.

Rimaniamo in piedi, con le ginocchia leggermente flesse e il corpo rilassato, i piedi distanti tra di loro di circa 25 centimetri.

Lasciamo che il nostro corpo segua il nostro respiro: molleggiamoci assecondando il respiro...non dobbiamo respirare in maniera automatica, ma sempre ponendoci attenzione e cambiando ritmo spesso. Siamo noi a fare il respiro e a “forzarlo”!

Nella seconda fase abbiamo il primo cambio di musica: ora il ritmo accelera e le percussioni si fanno intense.
In questo stadio la libertà governa assoluta e possiamo fare quello che vogliamo: possiamo urlare, sdraiarci, piangere, sederci, stare in piedi, picchiare il cuscino, fare dei vocalizzi, ballare… l’importante è fare esattamente quello che ci va di fare o meglio, quello che il corpo ci suggerisce di fare!

Se non ci va di fare nulla, non facciamo nulla: anche questa fase ha una durata di dieci minuti.

Ed eccoci arrivati al terzo stadio della meditazione Dinamica: la musica cambia di nuovo, alziamo le braccia al cielo, e saltiamo in avanti a piedi uniti cercando di ricadere sui talloni.
Dobbiamo emettere un suono mentre eseguiamo questo salto: “Hu!”. Per ogni salto un profondissimo “Hu!”.

Ricordate che è un momento primordiale: quel suono deve provenire dalle viscere, dalla terra, dalle nostre radici...è una fase che ha a che fare con il primo “chakra”! (dei “Chakra” parleremo in un articolo della prossima settimana).

Anche questa fase dura dieci minuti: arrivati a questo punto, inizia il nuovo stadio, il quarto.

Questa fase deve durare quindici minuti....una voce urla “STOP!”: ci fermiamo nella posizione in cui siamo e rimaniamo immobili con la musica che finisce con lo “stop”...e adesso ci concentriamo solo su quello che ci è possibile sentire.

Siamo in una fase di ascolto profondo: tutta l’energia che abbiamo attivato ci starà ancora circolando dentro, avremo il battito accelerato, sentiremo calore, magari suderemo anche un poco, il respiro sarà leggermente affannato… Saranno tutte sensazioni su cui dovremo porre attenzione e assaporarle.

Ed ecco che comincia la quinta e ultima fase: anche questo stadio deve durare quindici minuti. Riparte la musica, diversa da tutte le altre dove adesso dobbiamo davvero lasciarci andare del tutto.

Lasciamo che il corpo si muova come meglio crede, in una specie di danza, facciamolo fluttuare libero a ritmo di musica e godiamoci questo momento lasciandoci andare del tutto.

Bene, adesso, alla fine della musica, possiamo fermarci: rilassiamoci un po’.

Se vogliamo, mentre godiamo il meritato riposo per il nostro corpo, possiamo concentrarci ancora un po’ sul nostro mondo interiore.

E’ giunta l’ora di togliere la mascherina per gli occhi, e di tornare a vedere: il rilassamento mentale e corporeo sarà davvero grande...tutto il processo dura un’ora ed è possibile capire che funziona un po’ come una molla dove all'inizio si carica l’energia con la respirazione, poi la si fa esplodere nel secondo stadio in cui si lascia che il corpo faccia quel che sente, poi si stimola l’energia del primo “chakra”, poi si sta fermi ascoltando tutta l’energia che abbiamo generato che ci scorre dentro, ed infine si celebra il tutto con una “danza”, o meglio con dei movimenti del corpo.

Quello che è considerato il padre di questo tipo di meditazione è il famoso “guru” Osho che, a proposito della meditazione, ha detto: 

“L’amore è l’arte di stare con gli altri, la meditazione è l’arte di essere in relazione con se stessi, lascia che l’amore e la meditazione siano le tue due ali”.

Vi rimandiamo con piacere ai prossimi articoli su queste tematiche. 


Alla prossima!