LO SFOGO DI UNO CHE NON CE LA FA PIU': MI AVETE ROTTO I COGLXXNI!

Lo sfogo di uno che non ce la fa più: mi avete rotto i coglioni (non leggete se siete deboli di cuore)
Scrivo pubblicamente lo sfogo di una persona a me molto vicina, che condivido, anche se solo parzialmente, ma che ritengo molto, molto importante per certi aspetti. 

Lui vuole rimanere anonimo, perciò rispetto il suo volere.

Spero solo che chi si sente coinvolto non se la prenda troppo, daltronde è solo un punto di vista.

Lo sfogo inizia così:
"Mi sono rotto letteralmente i coglxxni delle persone che commentano sui post solo per dire che, non solo non sono d'accordo su quello che c'è scritto, ma neppure interessati.

Avete letteralmente rotto il caxxo!

Se non ve ne frega nulla perché dovete rompere i coglxxni?!?!?






E parlo, soprattutto, di tutte quelle persone che non fanno un caxxo nella vita...

che pensano prima al culo e alle tette, che alla propria testa

di quelle che il cellulare è diventato una estensione del loro corpo;

che mettono diecimila Hashstag su Instagram: #mavaffanxulo!

parlo di quelli che danno più importanza ai muscoli e alla propria immagine piuttosto che alla conoscenza del mondo, di come sono fatte le persone e come queste funzionano;

di quelle persone che hanno una caxxo di opinione su tutto, perfino di cose che non conoscono

che vogliono per forza dire la loro solo per far vedere che esistono

che si lamentano di non avere soldi ma girano per i locali, facendo i fighetti di turno

che stanno a casa dei genitori fino ai 30 o quarant'anni (o forse più)

che i pochi soldi che hanno li spendono in abiti e nel mangiare piuttosto che nell'imparare qualcosa di utile per la loro professione

che si lamentano del sistema, della politica o delle aziende, perché non hanno un lavoro (e se non hanno un lavoro un motivo ci sarà, no?)

che hanno Young Signorino come idolo e aspirano a diventare come lui (poverini)

che hanno cinquant'anni (o forse più) e si vestono come ventenni

che si lamentano dei figli degli altri ma sono i primi che non insegnano un caxxo ai propri figli

che non potendo parlare di se (perché non hanno un caxxo da dire) parlano dei propri figli vantandosene come se fossero migliori degli altri

che stanno distruggendo i cari e saldi valori di un tempo preparando i propri figli a diventare degli emeriti idioti

infatti poi li vedi nei locali ognuno per i fatti propri rincoglionendosi con il telefonino in mano

o facendosi selfie con la bocca a "culo di gallina"

che nei loro cv dovrebbero mettere "deficienti" come una delle principali caratteristiche...

e poi vanno a criticare chi fa' soldi, permettendosi perfino di dare consigli senza avere un caxxo di centesimo in tasca!

e che stanno tutto il giorno a lamentarsi

che sono sempre pronti a beccare le persone mentre sbagliano solo perché hanno un caxxo di computer (o un telefono) con una connessione!

che hanno sempre da dire, sugli errori grammaticali, sul modo di parlare, sul modo di vestirsi, su ogni caxxo di cosa, perché è l'unica cosa che sanno fare!
Ebbene, queste persone dovrebbero sostenere un esame per avere l'abilitazione a scrivere su Facebook.

Sono le persone che danno da mangiare allo stato e alle multinazionali comprando sigarette, vestiti di marca (anche di dubbia provenienza), gratta e vinci e altre caxxate simili!

che stanno dissanguando i loro genitori restando in casa fino a cinquant'anni perché non hanno voglia di rimboccarsi le maniche, tanto paga papà

che fanno (loro dicono che lo sono, mah!) continuamente le vittime del sistema!

che non trovano lavoro perché non sanno fare un caxxo e non vogliono sporcarsi le mani e abbassare la schiena!

E qui voglio fare un appunto: l'università non vi prepara per lavorare... ma per rompere i coglxxni!

Ed è per questo che vi dico: Andate a rompere i coglxxni da qualche altra parte! #eccheccaxxo

p.s. e non azzardarti neanche a commentare, mi faresti solo perdere tempo, grazie"

Naturalmente siete liberi di dire la vostra, vi chiedo solo di non esagerare, poverino, da un certo punto di vista, ha pure ragione.